Nell’ambito del progetto “Porte aperte alla contemporaneità” la nostra scuola ha accolto nel mese di novembre la collaboratrice in Libano di AVSI, Jihan Rahal: a diverse classi interessate, ha raccontato la sua esperienza professionale in un campo profughi al confine con Israele e Siria, introducendo ad una riflessione sul sostegno da dare a queste popolazioni martoriate dalla guerra.
A questo momento di conoscenza è seguita poi, durante i sei pomeriggi dei colloqui con i genitori, una raccolta fondi per il progetto AVSI “Profughi e noi tutti sulla stessa strada”, i cui protagonisti sono stati davvero i nostri alunni: si sono alternati in vari turni (dal termine delle lezioni fino alla serata) circa una quarantina di loro (compresi alcuni ex-alunni tornati appositamente) che, pur provenendo da classi diverse dei vari indirizzi di studio, hanno lavorato insieme con grande sintonia, proponendo (in modo davvero capillare e convincente) ai genitori l’acquisto di piante e oggetti di artigianato.
Pur in mezzo ai loro impegni di studio, organizzandosi per il trasporto, visto che molti di loro abitano fuori, hanno mostrato di saper stare di fronte alla sfida dell’accoglienza e dell’aiuto a chi è diverso: non è stata solo una vendita di beneficenza ma un gesto di solidarietà, un esempio di persone che, coscienti del bisogno che c’è nel mondo, hanno voluto percorrere un pezzo di strada insieme a chi è più bisognoso.
Il nostro ringraziamento va naturalmente anche alle altre componenti della scuola: al personale ATA soprattutto, che ha collaborato all’allestimento, ai docenti e ai genitori che hanno generosamente contribuito in questo periodo in cui le difficoltà non mancano.
E’ davvero importante che questo esempio di vera “educazione” non passi inosservato: ringraziamo i nostri ragazzi per la loro commovente disponibilità e ci auguriamo che , accompagnati dai loro insegnanti, possano continuare a spalancare sempre più i loro orizzonti.