Processo a Cesare: un'esperienza di innovazione didattica

Il 17 Maggio dalle ore 9.15 alle ore 12.00 l'aula Magna del Liceo si è trasformata in una vera e propria aula di tribunale per ospitare un “processo” realizzato e messo in scena dai ragazzi di IIIBc coordinati dalla Prof.ssa Romanelli. 
L'imputato era niente meno che Giulio Cesare. La giuria, formata dagli alunni delle classi IIAc e II Bc  ha visto sfilare gli avvocati di accusa e difesa che, dopo aver dato sfoggio delle loro capacità oratorie, hanno chiamato a testimoniare e interrogato nove dei personaggi di spicco contemporanei a Cesare. Dopo le arringhe finali, i giudici, ponendo in un'urna una tessera con su scritta la A di absolvo o C di condemno, come avveniva nell'antica Roma, hanno decretato la vittoria della squadra dell'accusa per 19 voti a 17.
La messa in scena del  “Processo a Cesare” di fronte alla giuria è stata la conclusione di un progetto che ha impegnato i ragazzi della III Bc per tutto l'anno scolastico. Dopo aver, infatti, tradotto brani di Cesare, Cicerone, Svetonio e Plutarco riguardanti questo controverso personaggio della storia romana, letto in traduzione la Vita di Cesare di Plutarco e alcuni brani della Rhetorica ad Herennium, oltre ad alcuni saggi forniti dall'insegnante, le due squadre hanno selezionato il materiale per argomentare le loro tesi contrapposte. Secondo l'accusa, Cesare, spinto dalle sue brame di potere e una sfrenata ambizione sovvertì la Res Publica Romana, creando di fatto i presupposti per l'istituzione del Principato. Per la squadra della difesa lo Stato Romano era già fortemente compromesso e  l'azione politica di Cesare fu necessaria per contrastare i privilegi di “casta” del Senato in favore del popolo. I ragazzi hanno poi scritto le arringhe sulla falsa riga delle orazioni antiche e scelto i loro testimoni che portassero in aula, durante l'interrogatorio  le ragioni dell'una e dell'altra parte.
Il progetto ha quindi sviluppato diverse competenze sia disciplinari che trasversali, come analizzare un  testo per ricavare informazioni; saper argomentare una tesi; sviluppare soft skills in merito a cooperative learning e problem solving; valorizzare i talenti individuali e la creatività dei ragazzi.
Durante il processo vero e proprio, anche le classi della giuria hanno potuto approfondire una pagina significativa della storia romana ascoltando il punto di vista di personaggi del calibro di Catone l'Uticense, Pompeo, Bruto e altri secondari, ma non meno rappresentativi, che, dopo aver risposto alle domande degli avvocati della propria squadra, sono stati contro interrogati dagli avvocati avversari, i quali, in base a quanto sentito in aula, hanno cercato di metterli in difficoltà. Non poteva mancare Giulio Cesare in persona che dal banco degli imputati, con un silenzio  molto espressivo commentava gli snodi salienti del processo a suo carico.
Al termine del processo è avvenuta la votazione e, dopo lo spoglio delle schede, il giudice, assolutamente super partes, impersonato dall'insegnante coordinatrice del progetto, ha attribuito la vittoria all'accusa: nonostante infatti, la difesa, con la sua convincente arringa finale abbia storicizzato la questione ribadendo che per formulare un verdetto fosse necessario considerare il periodo in cui sono avvenuti i fatti, la giuria evidentemente, anche se con un leggero scarto, ha ritenuto che niente possa, in nessun periodo storico, giustificare un potere liberticida.
Si ringraziano i ragazzi della III Bc, per il loro impegno in orario extrascolastico e la passione con cui hanno lavorato; i ragazzi della II Bc e II Ac che, con la loro attenzione e partecipazione attiva, hanno contribuito al buon svolgimento dell'attività (in particolare Nicole Beltà per il servizio fotografico e Filippo Zimmerman per l'interpretazione di Cesare); Riccardo Crescenzi per la post produzione fotografica; i docenti  Piero Bassi e Lydia Casadei per aver aderito al progetto, Claudio Faedi, Maria Gabriella Faberi e Fulvia Borghesi per aver accompagnato le classi, Gianluca Fiorani per le opportune indicazioni bibliografiche e  Paolo Turroni per l'ispirazione (l'idea nasce dal processo svoltosi il 10 agosto scorso a Villa Torlonia a cui il professore stesso ha partecipato sostenendo la tesi dell'accusa) e i validi consigli ai ragazzi.

Prof.ssa Daniela Romanelli


Cecilia Balestri interroga un veterano di Cesare (Sofia Mazzoni)


  
Lucia Bellettini (testimone dell'accusa) risponde al contro interrogatorio supportata dal suo avvocato Alberto Benagli


Categoria: Attività 2016-2017Data di pubblicazione: 05/06/2017
Sottocategoria: Progetti didatticiData ultima modifica: 02/10/2017 09:44:46
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