Per sei giorni, da lunedì 27 gennaio a sabato 2 febbraio, gli studenti hanno seguito non una comune e consueta pausa didattica di fine quadrimestre, ma corsi, lezioni, conferenze, approfondimenti, testimonianze di ospiti esterni, momenti di orientamento alle facoltà universitarie, secondo scansioni ed orari diversi dalla normalità quotidiana. Un’impresa difficile, faticosa, al limite dell’impossibile quella di inventare un orario organizzativo per tutti e per solo sei giorni: eppure è stato possibile grazie alla pazienza creativa dello staff organizzativo.
Gli studenti di tutti i corsi, di tutte le classi, seguiti dagli insegnanti hanno avuto l’opportunità di frequentare corsi interni di recupero per alcune discipline nelle quali erano risultati insufficienti allo scrutinio del primo quadrimestre. Diversamente la mancanza di risorse economiche non avrebbero assolutamente consentito questa opportunità.
Sono poi stati, nell’arco della settimana, proposti e realizzati progetti, iniziative e momenti di approfondimento culturale, disciplinare ed interdisciplinare, difficilmente gestibili durante lo svolgimento tradizionale delle attività didattiche.
Qualche dato? Qualche numero? Quaranta i corsi di recupero realizzati per un totale di duecento ore; cinquantuno i corsi di approfondimento, svolti con classi tradizionali o aperte, negli spazi della Biblioteca, dell’Aula Magna, dei Laboratori.
Una novità faticosa, impegnativa, certamente, di brevissima durata naturalmente, che ha richiesto collaborazione, coinvolgimento del personale tutto dell’istituto, e che è stato possibile attuare grazie solamente al grande coinvolgimento e alla generosa disponibilità di ciascuno, dal Dirigente ai docenti, dagli studenti al personale non docente del Monti.
Un’esperienza originale su cui confrontarci anche ora che si è conclusa, per valutarne insieme l’utilità effettiva ma anche i limiti, se ce ne fossero stati e, perché no, compiacerci della positività di un evento mai sperimentato prima.