Appello al Ministro dell’Istruzione e dell’Università.
Con il Decreto Ministeriale del 5 febbraio 2014 n. 85, il Ministero dell’Istruzione e dell’Università stabilisce “Modalità e contenuti delle prove di ammissione ai corsi di laurea e laurea magistrale a ciclo unico ad accesso programmato a livello nazionale a.a. 2014-15” definendo la tempistica e il calendario delle prove. Gli alunni frequentanti il quinto anno della scuola superiore dovranno iscriversi dal 12 febbraio al 11 marzo 2014 e sostenere le prove dal 8 aprile al 29 aprile per quanto riguarda le facoltà di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria, Medicina Veterinaria, Corsi di laurea e di laurea magistrale a ciclo unico, direttamente finalizzati alla professione di Architetto. Solo per le professioni sanitarie la data si sposta a fine estate, al 3 settembre 2014. Si tratta di facoltà largamente scelte dagli alunni che stanno per terminare il ciclo di studi di scuola superiore, in particolare del liceo e che stanno vivendo una situazione di forte disagio.
Le Indicazioni nazionali per i licei considerano “che lo sbocco naturale (anche se non esclusivo) di uno studente liceale è proprio negli studi superiori e che il raggiungimento di una solida base di conoscenze e competenze, a prescindere dal valore legale del titolo di studio, è requisito indispensabile non solo per raggiungere le “competenze chiave di cittadinanza”, ma per avere la possibilità effettiva di proseguire proficuamente il proprio percorso di istruzione.”
Sempre nelle Indicazioni nazionali viene riservata una particolare attenzione all’attività didattica ed educativa del quinto anno, volta all’approfondimento delle discipline e a favorire l’elaborazione personale da parte dello studente, affinché egli raggiunga un completo successo formativo.
Ora, viene da chiedersi come un ragazzo possa concretamente dedicarsi a questo fondamentale lavoro se contemporaneamente deve frequentare corsi di preparazione ai test universitari e prepararsi sia per le imminenti prove d’accesso alle facoltà universitarie e sia quelle per l’idoneità di Stato.
In verità, gli studenti in tale situazione sono messi in grossa difficoltà perché sottoposti ad un dispendio gravoso di energie, da una parte senza la certezza di ottenere risultati positivi per quanto riguarda l’ingresso alla facoltà desiderata e dall’altra senza gli adeguati tempi e strumenti per affrontare al meglio l’esame di maturità. Infatti, le date stabilite dal ministero si collocano in un periodo tradizionalmente di intenso lavoro per la preparazione dell’esame. Il quinto anno costituisce per gli alunni il compimento di un percorso culturale ed educativo ineludibile per la completezza dell’iter formativo (raggiungimento pieno della capacità di elaborazione critica, approfondimento delle problematiche della contemporaneità, produzione di una ricerca personale…); i docenti hanno la responsabilità di sostenere e preparare al meglio i loro studenti e già, invece, si vedono costretti a ridurre allo stretto indispensabile la programmazione didattica per non appesantire troppo il carico di lavoro a cui sono sottoposti i ragazzi.
A questo punto, ci chiediamo a quale tipo di esigenza risponda l’anticipazione dei test universitari poiché riteniamo che l’unica vera esigenza da tenere in considerazione da parte di chiunque operi nel mondo dell’istruzione sia quella del bene dello studente e del suo successo formativo.
Non ci pare pertanto che le decisioni del Ministero vadano in questa direzione.
In secondo luogo non sembra neppure che si tenga conto di un altro passo fondamentale delle Indicazioni che, riferendosi ai docenti della scuola superiore, dichiarano di voler “ favorire la sperimentazione e lo scambio di esperienze metodologiche, valorizzare il ruolo dei docenti e delle autonomie scolastiche nella loro libera progettazione “ e che “la libertà del docente si esplica non solo nell’arricchimento di quanto previsto nelle Indicazioni, in ragione dei percorsi che riterrà più proficuo mettere in particolare rilievo e della specificità dei singoli indirizzi liceali, ma nella scelta delle strategie e delle metodologie più appropriate, la cui validità è testimoniata non dall’applicazione di qualsivoglia procedura, ma dal successo educativo”.
Al contrario, rileviamo che la situazione attuale costituisce un serio impedimento a quanto affermato sopra.
I docenti del Liceo Monti di Cesena chiedono al ministro che venga modificato il calendario delle prove universitarie, nel rispetto innanzitutto della libertà degli studenti di poter affrontare l’esame di Stato con la serenità e gli strumenti necessari e anche della libertà degli insegnanti che non possono piegarsi ad altra esigenza se non a quella del benessere dei loro alunni.