Vedere, ascoltare, toccare e annusare da vicino la "Storia della cura e della contenzione della malattia mentale", sentire dalla viva voce degli ospiti dell'Ospedale psichiatrico giudiziario come la loro vita sia stata accompagnata dallo "stigma" che ha impedito di realizzare l'umanità di cui sono portatori, è stata una esperienza intensa per i ragazzi e le ragazze della 4As e della 4Bs che sicuramente lascerà un segno. Come sempre accade gli incontri autentici, le testimonianze vere colpiscono nel profondo, ma questi racconti ci hanno anche permesso di comprendere come il confine tra salute e malattia sia appeso ad un filo sottile e come la fatica e la bellezza del vivere si intreccino continuamente per dar origine ad una esistenza complicata, quelle di tutti, dove a volte sembra di non farcela, dove si ha bisogno del sostegno dell'altro per uscire dai vicoli che paiono ciechi. È stato un viaggio nella sofferenza del vivere, che a volte finisce nella disperazione, ma dove a volte qualcuno ce la fa, trovando i percorsi e le persone giuste a cui aggrapparsi che permettono la riemersione ad una normale quotidianità.
Nel pomeriggio poi abbiamo visitato un luogo di eccellenza nazionale e internazionale: il "Centro internazionale di ricerca didattica Loris Malaguzzi", il pedagogista reggiano che ha voluto fortemente che nascesse questo polo di coordinamento tra tutte le esperienze educativo-didattiche attuate sul territorio. Gli "atelier " sono ciò che caratterizza questi spazi, studiati nei minimi particolari e costruiti da figure innovative come quelle degli "atelieristi" i quali, lì dentro, operano in pianta stabile, secondo l'idea che l'esperienza di apprendimento debba avere come connotati la corporeità e la bellezza: pensati per i bambini questi spazi offrono opportunità sensoriali e cognitive a tutti, dai 0 ai 99 anni, perchè il desiderio di apprendere è ciò che caratterizza l'essere umano. Gli atelier sono quindi spazi dinamici che si modificano continuamente, in linea con la ricerca didattica e psico-pedagogica che evolve e propone nuovi stimoli, idee, soluzioni, intrecciando natura e tecnologia, utilizzando la risorsa digitale come strumento di ampliamento conoscitivo. Le ragazze e i ragazzi hanno sperimentato con lo stesso entusiasmo dei bambini, dimostrando che tutti non possono non rimanere affascinati dalla stra-ordinarietà del mondo che ci circonda visto nelle sue varie forme e dimensioni.
Categoria: Comunicazioni | Data di pubblicazione: 13/04/2016 |
Sottocategoria: Famiglie | Data ultima modifica: 16/04/2016 10:24:15 |
Permalink: Luoghi di costrizione e ricerca psicopedagogica: l'incontro. | Tag: Luoghi di costrizione e ricerca psicopedagogica: l'incontro. |
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