La docente ha esaminato in modo preciso e puntuale la legislazione italiana in materia di detenzione evidenziandone gli aspetti positivi e le criticità; ha poi analizzato le ragioni storico-sociali che hanno determinato la difficile situazione delle carceri italiane e i provvedimenti assunti dalla Corte europea dei diritti dell’uomo che individuano nel sovraffollamento carcerario un problema strutturale del nostro sistema giudiziario che non garantisce condizioni di vita accettabili ai detenuti.  L’analisi si è poi soffermata sui provvedimenti legislativi operativi o in corso di approvazione che dovrebbero nel breve e nel medio periodo migliorare le condizioni dei nostri istituti di pena e offrire maggiori opportunità alternative alla detenzione rispetto a quelle oggi poste in essere. Un dato è parso particolarmente rilevante: fra coloro che subiscono l’incarcerazione i casi di recidiva sono il 60%, mentre sono solo del 30% nei soggetti che possono usufruire di misure alternative al carcere. 

L’intervento ha fornito importanti chiavi interpretative rispetto ad avvenimenti che occupano le cronache e sui quali l’analisi che si compie è dettata quasi sempre da sollecitazioni di carattere emotivo e non da conoscenza dei fatti o analisi delle cause; un'altra importante pista di riflessione è stata quella relativa al rapporto fra la legge, l’amministrazione della giustizia e la realtà sociale. I motivi di riflessione che l’incontro ha sollecitato sono molti e le classi non mancheranno di coglierli nel lavoro scolastico.